Finanziamento delle cure: il Consiglio federale richiama i Cantoni al proprio dovere

Il Consiglio federale ha emanato una sentenza pilota concernente il finanziamento delle cure: i Cantoni possono stabilire importi massimi per la remunerazione dei costi residui. Ciò non li esime però dall'obbligo di pagamento relativo ai costi residui non coperti nel singolo caso.

Conformemente alla Legge federale sul nuovo ordinamento del finanziamento delle cure del 2008, l'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie fornisce solamente un contributo limitato alle prestazioni di cura. Ciò vale pure per i pazienti. Spetta ai Cantoni regolamentare il finanziamento residuo, ove a lungo è stato poco chiaro che cosa s'intendesse esattamente per tale termine. Finora i Cantoni hanno di conseguenza applicato la legge in maniera assai differente, e taluni, per motivi di risparmio, hanno stabilito tariffe troppo base. Secondo stime effettuate dalle associazioni delle case di cura Curaviva Svizzera e senesuisse, tutto sommato per gli istituti di cure di lunga durata risulta una copertura insufficiente di almeno 250 milioni di franchi annui.

Una sentenza del Tribunale federale crea ora maggiore chiarezza. Secondo quest'ultima i Cantoni possono sì stabilire tariffe forfettarie per la remunerazione dei costi residui, cosiddetti costi normali o aliquote massime. Se le case di cura non si attengono ai costi normali decisi, i Cantoni sono obbligati a prendere provvedimenti nell'ambito del dovere di vigilanza. Qualora ciò non dovesse avvenire, l'ente pubblico - il Cantone oppure il Comune - deve assumersi i costi residui delle cure dell'istituto di cura non coperti nel singolo caso.

Pure gli istituti di cura sono chiamati a reagire
Quale base per il finanziamento residuo fungono i costi di cura LAMal esposti in maniera trasparente dagli istituti di cura. Affinché questi possano essere determinati e delimitati dai costi per l'assistenza e il servizio alberghiero, gli istituti di cura devono tenere una contabilità analitica e una statistica delle prestazioni ai sensi dell'OCPre ed effettuare una registrazione delle ore di lavoro nell'ambito della contabilità analitica. Il Tribunale federale stabilisce inoltre chiaramente che agli istituti di cura è vietato scaricare sui pazienti i costi residui delle cure non coperti sotto forma di quote di partecipazione all'assistenza e cura troppo elevate.

Per ulteriori informazioni, comprese indicazioni sulle fonti, rinviamo al riassunto aggiornato di H+ delle sentenze del TAF e del TF - Ripercussioni sul calcolo dei costi e la formazione delle tariffe nel settore AOMS (in tedesco, seguirà la versione italiana).

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