Sessione: regolamentare l’autorizzazione e introdurre il diritto di veto contro le ordinanze

La sessione primaverile del Parlamento federale verte sull’eliminazione delle divergenze nella regolamentazione delle autorizzazioni di fornitori di prestazioni e, di scottante attualità, sull’introduzione del diritto di veto contro le ordinanze.

Durante la sessione primaverile le Camere federali intendono portare a termine l’eliminazione delle divergenze onerosa e dispendiosa concernente la controversa regolamentazione dell'autorizzazione dei fornitori di prestazioni rispettivamente della loro limitazione e regolazione. Il Consiglio nazionale deve occuparsi delle differenze rimanenti. La versione del Consiglio degli Stati giunge nella Camera bassa sotto forma di un compromesso ampiamente sostenuto, solido e che può incontrare il consenso della maggioranza; tale camera nella regolamentazione delle autorizzazioni aveva messo il peso sulla limitazione e sulla regolazione. Se ora il Consiglio nazionale non dovesse accettare il compromesso, metterebbe in pericolo la regolamentazione delle autorizzazioni tramite regolamentazioni supplementari contro cui potrebbe essere lanciato il referendum, con diritti esclusivi contrari al sistema degli assicuratori che non c’entrano nulla in un sistema di autorizzazioni volto a garantire l’assistenza sanitaria. Secondo l’avviso del Consiglio degli Stati occorre mantenere la responsabilità dei Cantoni per quanto riguarda l'autorizzazione di fornitori di prestazioni, ragione per cui occorre respingere i diritti di ricorso per gli assicuratori.

Con argomenti ben motivati di politica sanitaria e dal punto di vista delle istituzioni politiche il Consiglio degli Stati ha nuovamente cancellato il vincolo tra la regolamentazione delle autorizzazioni e il finanziamento unitario di prestazioni ambulatoriali e stazionarie (FUAS, ted. EFAS) raccomandata dal Consiglio nazionale. Dato che la discussione del progetto EFAS registra ora ulteriori ritardi causati da mandati supplementari della CSSS-S all'amministrazione federale, secondo il Consiglio degli Stati anche la tempistica parla a favore di una rapida entrata in vigore della regolamentazione successiva alla regolamentazione transitoria a termine per l’autorizzazione dei fornitori e contro la decisione di vincolarla all'EFAS.

Nessun case management da parte degli assicuratori
Il Consiglio nazionale deve nuovamente occuparsi della «questione scottante» del case management da parte degli assicuratori, forgiato dalla Commissione delle istituzioni politiche (CIP) ai margini della revisione della legge sula protezione dei dati e fortemente sostenuta dagli assicuratori. L'accettazione di una mozione d’ordine relativa a cinque mozioni dedicate a questo argomento ha fatto sì che queste ultime dovranno dapprima essere trattate dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità. I fornitori di prestazioni sono decisamente dell'avviso che il case management (coach per i pazienti in reti di cure integrate) compete ai medici di famiglia, agli specialisti e agli ospedali e non agli assicuratori. La cartella informatizzata dei pazienti (CIP) permette di trasmettere documenti conformemente alla protezione dei dati, nel quadro di reti di cure integrate. Tali dati volutamente non sono accessibili alle assicurazioni, ai sensi della legge sulla cartella informatizzata dei pazienti. Secondo i fornitori di prestazioni questa situazione non dovrà cambiare e gli assicuratori malattie non hanno bisogno dell’accesso a «dati personali e profili della personalità degni di particolare protezione», come chiesto dalle mozioni.

Introduzione del diritto di veto contro le ordinanze
Il Consiglio nazionale si occupa pure di un’iniziativa parlamentare particolarmente scottante, che verte sull’introduzione del diritto di veto contro le ordinanze, presentata dal consigliere nazionale UDC Thomas Aeschi. Da sei anni ormai le Camere discutono dell’influsso del Parlamento sulle ordinanze del Consiglio federale, tramite l’approvazione da parte del Parlamento oppure introducendo un diritto di veto contro le ordinanze. In tal modo il Parlamento intende impedire che il Consiglio federale tramite ordinanze attui delle richieste che non è riuscito a far passare in Parlamento. Con le nuove ordinanze sulla pianificazione ospedaliera poste in consultazione a metà febbraio 2020 il Consigliere federale Alain Berset ha portato acqua al mulino del diritto di veto contro le ordinanze. Tali ordinanze in gran parte contravvengono alla Costituzione e alle leggi, volendo la Confederazione intervenire nelle competenze dei Cantoni per l'assistenza sanitaria. Tramite ordinanza la Confederazione intende introdurre cifre minime per caso per operazioni, interventi e numero di letti massimi e sistemi salariali per i medici legati alla quantità. I fornitori di prestazioni e i Cantoni stanno ora attaccando queste ordinanze.
La medesima resistenza si sta creando anche contro un diritto per gli assicuratori a ricorrere, su cui il Consiglio degli Stati deciderà durante la sessione primaverile.

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