Meno favorevoli alla gestione politica dei costi – Più scettici sul ruolo dei Cantoni

Rispetto all'anno scorso, gli interpellati accettano meno la gestione politica dei costi della salute, costituiscono però ancora una maggioranza scarsa. Gli elettori sono vieppiù contrari a un ruolo troppo forte dei Cantoni nella gestione politica. Gli elettori non sono concordi per quanto riguarda la regolazione della limitazione delle autorizzazioni di nuovi studi medici.

Una maggioranza degli elettori desidera una gestione politica dei costi della salute, invece di affidarli al mercato. Rispetto al 2018 l'accettazione di una gestione politica è però in calo. Gli interpellati non sono concordi su chi dovrebbe collaborare alla gestione. In primo luogo, come finora, vengono indicati i Cantoni, prima della Confederazione, si nota però un atteggiamento decisamente più critico nei confronti degli approcci di soluzione federalisti. Il desiderio di far collaborare i partner tariffali alla gestione si è rafforzato, come finora è però espresso unicamente da una minoranza degli interpellati.

L'atteggiamento critico nei confronti delle soluzioni federaliste si evidenzia anche nell'attuazione della gestione politica tramite il tetto massimo dei costi: se nel 2018 un tetto massimo dei costi cantonale era ancora la variante più richiesta – anche se minoritaria –, la maggioranza degli interpellati durante l'inchiesta attuale lo respinge. La maggior parte dei favori va ai tetti massimi dei costi per ambito di prestazioni o per ogni singolo fornitore di prestazioni, pure però chiaramente appoggiati soltanto dalla minoranza.

Anche se la maggioranza delle persone interpellate approva una gestione politica dei costi, la popolazione votante non riesce a entusiasmarsi per nessuna delle varianti di tetto massimo dei costi. Più la focalizzazione si sposta da un principio astratto verso una soluzione concreta con svantaggi individuali, più sono forti le voci critiche.

Per quanto riguarda una limitazione delle autorizzazioni di nuovi studi medici, gli elettori sono divisi: le quote parti dii favorevoli e contrari sono le medesime. Continua però a non essere ancora consolidata la formazione delle opinioni al riguardo. Anche per quanto riguarda le limitazioni delle autorizzazioni, gli elettori non vorrebbero che i Cantoni siano troppo forti: oltre al mercato, i Cantoni sono nominati ancora prima della Confederazione quale istanza decisionale desiderata, ma in misura molto minore rispetto all'anno scorso.

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Martina  Greiter

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