Un collaboratore su cinque lavora nelle professioni medico-terapeutiche

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Nel 2019 le cliniche di riabilitazione contavano 9’106 persone impiegate in equivalenti a tempo pieno (ETP). Si tratta del 5,3% di tutte le persone impiegate nel sistema sanitario. Il gruppo maggiore è costituito dal personale infermieristico con 3’199 ETP (il 35% di tutte le persone impiegate nelle cliniche di riabilitazione), seguito dal personale di economia domestica e dal personale medico-terapeutico con rispettivamente 1‘941 (21%) e 1‘769 ETP (19% del totale). Il personale infermieristico e quello medico-terapeutico assieme costituiscono oltre la metà delle persone impiegate nelle cliniche di riabilitazione.

Confrontando la distribuzione percentuale delle persone impiegate secondo funzioni con il settore nel suo complesso, il personale di economia domestica e il personale medico-terapeutico presentano quote parti nettamente più elevate. Nel settore complessivo essi rappresentano solo rispettivamente il 12% e il 6% delle persone impiegate. Le quote parti comparativamente elevate hanno motivazioni concrete. Il lavoro terapeutico fa parte delle mansioni centrali della riabilitazione, e anche il settore alberghiero quale parte essenziale dell’economia domestica in confronto alla somatica acuta riveste un’importanza maggiore (parola chiave: durata di degenza maggiore).

Solo al quinto posto, ancora dopo il personale amministrativo, seguono i medici con 659 ETP, vale a dire il 7% del totale. La loro quota parte nel settore riabilitazione rappresenta dunque la metà rispetto al settore complessivo.

In questo grafico non sono confluiti i dati dei reparti di riabilitazione degli ospedali acuti e di altri fornitori di prestazioni.

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