Negli ultimi 30 anni le giornate di cura sono sensibilmente diminuite

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Lo sviluppo delle giornate di cura dalla fine della seconda guerra mondiale può essere descritto come segue: in un lasso di tempo di circa trent'anni il numero di giornate di cura tra il 1947 e il 1982 è costantemente aumentato e raddoppiato, da 11,6 milioni a 23,2 milioni. Alla fase di crescita è seguita una fase circa trentennale di riduzione. Fino al 2015, con 11,6 milioni di giornate di cura, il numero è praticamente sceso al livello dall’inzio degli anni quaranta. Ciò corrisponde a una riduzione del 50% rispetto al 1982.

I motivi per la fase di crescita sono da rilevare in primo luogo nell'aumento della popolazione. Questo fatto ha portato a un aumento della richiesta di prestazioni medico-sanitarie e a un corrispondente ampliamento delle strutture ospedaliere. Il ridimensionamento spiega tra gli altri anche il progresso medico-tecnico a cui è collegata la riduzione della <link internal-link il link interno in una nuova>durata media di degenza in ospedale. Nel 1982 quest'ultima ammontava a 25,4 giornate, nel 2015 solamente a 8,3 giornate. Parallelamente a ciò pure le strutture ospedaliere sono state ridotte (cfr. <link internal-link il link interno in una nuova>Numero di ospedali e numero di letti).

La situazione dei dati per gli anni Novanta è scarsa, i valori per gli anni 1995–1997 sono frutto di calcoli teorici, ragione per cui la grafica per questo lasso di tempo raffigura solo approssimativamente la realtà dei fatti.

Il calo improvviso dal 2014 al 2015 è da ricondursi in gran parte a effetti statistici, visto che la giornata di dimissione non è più conteggiata.