Il sistema sanitario, in particolare il settore ospedaliero, crea un gran numero di posti di lavoro. Nel 2019 negli ospedali e nelle cliniche 171’000 posti di lavoro erano occupati in equivalenti a tempo pieno, vale a dire 54’500 posti in più rispetto al 2001. Ciò corrisponde a un aumento del 47% sull'arco di diciotto anni. Nel confronto con l'insieme dell'economia nazionale (settore terziario e insieme dell'economia nazionale) lo sviluppo degli impieghi nel sistema sanitario presenta un andamento dinamico superiore alla media.
Nel 2019 nel sistema sanitario (tutti i fornitori di prestazioni medico-sanitarie e terapeutiche) erano impiegate 300'000 persone in equivalenti a tempo pieno, il 59% in più rispetto al 2001. Il personale negli ospedali e nelle cliniche rappresentava il 57% delle persone attive nel sistema sanitario, che rispetto all'insieme dell'economia nazionale costituisce il 4,3%.
Nel 2015 gli ospedali in Svizzera impiegavano in totale 201‘165 persone a tempo pieno o a tempo parziale, di cui 156‘142, ovvero il 77.6%, riguardavano il settore somatica acuta e 45‘023 (il 22.3%) i settori specializzati psichiatria (9.6%), riabilitazione (5%) e altri (7,7%).
L'aumento generale di 27‘023 persone attive (+15,5%) dal 2010 al 2015 è da ricondursi nella maggior parte dei casi allo sviluppo nel settore delle cure centralizzate. In questo settore l’aumento è addirittura stato del 32,1%. Nel 2015 il 61.7% di tutte le persone attive negli ospedali lavorava nelle cure centralizzate. Il numero di persone impiegate nelle cure di base nel medesimo periodo è invece calata del 24.3%. Alla base di questo fatto vi sono cambiamenti strutturali, dato che in seguito a fusioni alcuni fornitori di cure di base sono diventati fornitori di cure centralizzate (cfr. <link internal-link il link interno in una nuova>tipi di ospedali).
Nel 2019 gli ospedali impiegavano 170’928 equivalenti a tempo pieno (ETP), 3’055 ovvero il 1,8% in più rispetto all’anno precedente. Queste cifre non tengono conto dei settori esternalizzati delle cliniche.
Il gruppo maggiore è costituito dal personale infermieristico con 69’290 ETP (il 41% del totale), seguito dal personale amministrativo con 26‘389 ETP (15%) e dai medici (compresi i candidati medici) con 24’930 ETP (15%). Gli altri settori medico-sanitari specializzati messi assieme rappresentano il 14% del totale. Il 12% riguarda il personale dell’economia domestica e il 4% ad Altri (servizi tecnici, servizi sociali). Rispetto all’anno precedente le quote parti dei gruppi professionali non hanno quasi subìto variazioni.
Delle 201'161 persone impiegate negli ospedali e nelle cliniche 149'735 sono donne, ciò corrisponde a una quota parte del 74%. Quest'ultima è stabile da anni. Nel settore delle cure infermieristiche la quota di donne è particolarmente elevata, le persone impiegate infatti sono rappresentate nell' 85% da donne.
La quota femminile è più elevata in quasi tutti i gruppi professionali, eccezion fatta per il personale medico e il personale del servizio tecnico (quest'ultimo è riassunto nella categoria "Professioni rimanenti"). Tra i medici, soprattutto però tra i medici assistenti, negli ultimi anni si nota una chiara tendenza alla "femminilizzazione" (cfr. <link internal-link il link interno in una nuova>Medici ospedalieri).
Quasi una persona attiva su tre negli ospedali e nelle cliniche (il 33%), è di nazionalità straniera. Questa quota è significativamente più elevata della quota di stranieri impiegati nell'insieme dell'economia nazionale. La quota di stranieri tra il personale ospedaliero è rimasta relativamente stabile sull'arco degli anni, già nell’anni 1990 infatti era circa del 30%.
La quota di stranieri più elevata si trova tra i medici, con il 45%. Il 33% del personale infermieristico è di nazionalità straniera. Tra le regioni vi sono grandi differenze. Sia nella Svizzera occidentale sia in Ticino la quota degli stranieri tra il personale ospedaliero supera il 40%. La quota più bassa si trova in Svizzera centrale con il 23% e nell'Espace Mittelland con il 25%.
La quota parte di stranieri tra il personale curante è rimasta stabile a circa il 33% sull'arco degli anni.
Secondo i paesi di provenienza, la maggior parte dei lavoratori stranieri proveniva dalla Germania. Nel 2017 si trattava dell’11% di tutte le persone impiegate. Dalla Francia proveniva il 6%, dall'Italia il 3% e da altri paesi in totale il 13%.
Tra il 2010 e il 2017 il numero di persone di nazionalità straniera impiegate negli ospedali e nelle cliniche svizzeri è aumentato di 15‘435 unità, da 55'424 nel 2010 a 70’859 nel 2017. Ciò corrisponde a un incremento del 28% in sette anni.
Il maggior aumento di persone straniere impiegate è costituito dalle persone provenienti dalla Germania, sia per quanto riguarda il numero (+5'361) sia per la percentuale (+30%). Tra il 2010 e il 2017 la quota parte dei lavoratori di nazionalità italiana è aumentata di 1'452 persone (+28%). Dalla Francia provenivano 2‘802 persone (+27%) e da altre nazioni in totale 5‘819 persone (+27%).
Nel 2015 negli ospedali e nelle cliniche 157'000 posti di lavoro erano occupati in equivalenti a tempo pieno (ETP), vale a dire un incremento di 40’000 posti, ovvero del 35%, rispetto al 2001. Il personale degli ospedali e delle cliniche rappresenta il 58% delle persone impiegate nel settore sanitario e il 33% di quelle dell'intero settore sanitario e sociale.
Nel 2015 nel settore sanitario e sociale erano impiegate 471’500 persone in equivalenti a tempo pieno - quasi il 49% in più rispetto a quattordici anni prima. Fanno parte del settore sanitario e sociale tutti i fornitori di prestazioni medico-sanitarie e terapeutiche, gli istituti di cura e per anziani, gli istituti per persone handicappate e altre istituzioni sociali. Nel sistema sanitario (il totale dei fornitori di prestazioni medico-sanitarie e terapeutiche) erano impiegate 270'000 persone in equivalenti a tempo pieno, il 43% in più rispetto al 2001.